La fissazione esterna rappresenta una tecnica le cui origini e sviluppi negli anni appartengono al patrimonio culturale della scuola ortopedica italiana.
Essa, prima attraverso il Gruppo Italiano (G.I.F.E.) e successivamente con la Società Italiana di Fissazione Esterna (S.I.F.E.), ha contribuito in maniera determinante alla divulgazione delle sue svariate applicazioni.
A ciò, il miglioramento dei numerosi device presenti in commercio, ha permesso l’estensione della tecnica nel trattamento di patologie a carico di tutti i segmenti ossei.
Tuttavia, trattandosi della tecnica affascinante e multiforme, essa fonda la sua riuscita su principi di meccanica, applicazione e soprattutto tempi di gestione che non possono essere ignorati dal chirurgo, soprattutto dal traumatologo meno esperto. I quesiti sui tempi della riconversione, della dinamizzazione7derigidificazione, della concessione del carico e del movimento completo sono solo alcuni dei molteplici aspetti che questa tecnica ci obbliga a decidere di caso in caso.
L’obiettivo di questa riunione è quello di riuscire ad affrontare e discutere, attraverso le presentazioni di giovani colleghi, tali problematiche nell’applicazione della fissazione esterna nei vari segmenti scheletrici, alla luce di successi, complicanze ed insuccessi.
Il conoscerla e saperla utilizzare rappresenta talora anche l’ultima spiaggia nei casi “estremi”.
Soprattutto per evitare che ciò che nasce come “esterno” diventi “eterno” ….
Vi aspettiamo a Piedimonte per un piacevole pomeriggio tra amici.